Thin Wire Unlaced «Along The Way Inside» (2012)

Thin Wire Unlaced «Along The Way Inside» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Vincent »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1994

 

Band:
Thin Wire Unlaced
[MetalWave] Invia una email a Thin Wire Unlaced [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Thin Wire Unlaced [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Thin Wire Unlaced [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Thin Wire Unlaced

 

Titolo:
Along The Way Inside

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Steph - Vocals
Dirty Frank - Guitars, Backing Vocals
Tripo - Bass
The Cuttlefish – Drums

 

Genere:

 

Durata:
21' 38"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Thin Wire Unlaced provengono dalla capitale e sono figli del Seattle sound che ha fatto la storia della musica con i Nirvana, Alice in Chains, Pearl Jam, ... aggiungendo alle loro influenze gruppi alternative rock/metal come A Perfect Circle, Tool, Soundgarden fino ad arrivare agli inarrivabili Pink Floyd e Led Zeppelin. Quello che mi ha lasciato spiazzato è la scelta della band di registrare il disco in presa diretta: scelta ovviamente azzardata, ma devo dire che il feeling che unisce i musicisti c’è e si sente. Il sound è molto interessante e non può non ricordarmi proprio i miei anni dove il grunge era in voga e dove lo sporco sia nell’abbigliamento che nel sound delle chitarre e della musica era in gran voga. Ovviamente era uno sporco voluto e curato, anche se questo può suonare come una discordanza. La prima traccia “Watch It” è molto convincente e il cantante Steph è proprio a suo agio nel genere che intendono proporci ed in certi punti ricorda molto i cantanti dei gruppi che ho citato sopra. “Crushing My Head”, all’inizio soprattutto, sembra proprio cantata da quell’Eddie Vedder dei Pearl Jam agli albori...forse fin troppo uguale, Steph aveva fatto parte in passato di una cover band dei Pearl Jam? Veramente notevole la sua prestazione contornata da musicisti abili e in perfetta sintonia: il basso e la batteria offrono una buona sezione ritmica e la chitarra dà quella nota di cattiveria e discordanza tipica del grunge. I Thin Wire Unlaced riescono a tirare fuori veramente un buon lavoro. Alla fine della traccia riesce a tirar fuori un urlo straziante e nervoso che ci catapulta verso la quarta ed ultima, purtroppo, canzone dell’EP: “Along The Way Inside”. Inizia in un’atmosfera soft con giri di basso e delay che rilassano l’ascoltatore per poi arrivare al minuto 3:40 con un giro di basso tipico del sound Tool ed APC fino ad arivare al “WAKE UP!” finale che ci porta alla conclusione di “Along The Way Inside”. A mio avviso questa band ha molte potenzialità, ha una buona cultura musicale ed un’ottima preparazione; unica nota negativa è forse proprio la troppa somiglianza a quei gruppi che hanno fatto la storia degli anni ’90. Ovviamente è solo un’EP per cui per godere al massimo della band dovrei avere un numero maggiore di tracce, ma aggiungerei per i prossimi lavori una nota più personale e caratteristica...ok che siete figli del Seattle Sound, ma vivete a Roma e siamo nel 2012...

Track by Track
  1. Watch It 75
  2. Resurrection 75
  3. Crushing My Head 70
  4. Along The Way Inside 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Vincent » pubblicata il --. Articolo letto 1994 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti